Sicilia: Cenni storici
I PRIMI ABITANTI
La Sicilia, trovandosi al centro del Mediterraneo, è sempre stata una tappa degli sposta menti delle diverse popolazioni; per questo ora è una terra di grande interesse storico e archeologico. Secondo quanto racconta Tucidide, uno storico ateniese del IV secolo a.c., in origine la Sicilia era abitata da tre popolazioni di diversa origine: i Siculi, che provenivano dalla penisola italica, i Lucani, giunti dalla penisola iberica, e gli Elimi, venuti dalla Libia. Questi primi uomini hanno lasciato moltissime testimonianze, specialmente nelle zone di Palermo, Siracusa, Ragusa, Trapani e Levanzo, un'isola delle Egadi. Si tratta per lo più di tombe, incisioni rupestri, oggetti in pietra e in ferro.
LE COLONIE GRECHE
Nel Il millennio a.c. sbarcarono sulle coste della Sicilia i Fenici, una popolazione che proveniva dall'Asia Minore e che manteneva intensi scambi commerciali con tutti i grandi paesi del Mediterraneo. In Sicilia fondarono diverse città, fra cui Palermo, e rimasero per diverso tempo, fino a quando, attorno al 750 a.c., non ebbe inizio la conquista dell'isola da parte dei Greci. La Sicilia divenne il centro della Magna Grecia, un vasto territori o che comprendeva anche altre regioni dell'Italia meridionale, dove i Greci portarono la loro civiltà, ricca di cultura, di scienza e di poesia. Ancora oggi si possono visitare le città che essi fondarono: Siracusa, Lentini, Catania, Messina, Milazzo, Gela, Selinunte, Segesta e Agrigento, ricche di vestigia come templi, teatri e altri edifici. La storia delle colonie greche non fu sempre pacifica: i colonizzatori si scontrarono contro i Fenici e anche fra di loro per la supremazia sull'isola.
IL DOMINIO DI ROMA
Nel III secolo a.c. la Sicilia cadde sotto il dominio di Roma, che per circa otto secoli dominò incontrastata sull'isola. I Romani hanno lasciato numerose tracce della loro presenza: anfiteatri, templi, ville, capolavori artistici di grande valore. Inoltre sfruttarono a fondo le risorse della regione disboscando vasti territori; quando arrivarono, infatti, probabilmente la Sicilia era ancora ricoperta di foreste intricate, che vennero eliminate per far posto alle coltivazioni di cereali. L'isola divenne in questo modo il granaio di Roma e il luogo dove la capitale, che stava diventando sempre più grande e potente, prendeva il vino,l'olio e il legname di cui aveva bisogno. Ma i Greci sottomessi conquistarono il rude popolo romano con la loro raffinata cultura, influenzando per esempio la loro religione. Dopo la conquista della Sicilia e della Magna Grecia, infatti, i Romani assimilarono e fecero proprie le divinità greche.
LE INVASIONI BARBARICHE
Nel V secolo d.C. arrivarono i barbari, provenienti dal centro - Europa, che dopo aver fatto cadere l'Impero romano, tentarono di occuparne il territorio. Dapprima la Sicilia venne conquistata dai Vandali, poi dai Goti che, dopo lunghe guerre, vennero scacciati dai Bizantini, provenienti dall'Oriente. Questi ultimi rimasero sull'isola fino all'871 d.C quando la regione fu conquistata dagli Arabi. Il popolo arabo si era già spinto con le sue navi sulle coste della Sicilia nel VII e nell'VIII secolo d.C., ma i Bizantini erano riusciti a respingerlo. Nell'827 gli Arabi tornarono all'attacco, questa volta con successo, e riuscirono a mantenere il controllo della Sicilia per circa 200 anni. Dopo aver occupato Palermo, si allargarono a poco a poco fino a conquistare tutta l'isola alla metà del X secolo. Con la dominazione araba la regione conobbe un lungo periodo di prosperità economica: nelle campagne i latifondi, cioè le immense distese di terra che durante le invasioni barbariche erano state lasciate incolte, furono suddivisi tra i conquistatori o distribuiti ai contadini, e l'agricoltura rifiorì. Gli Arabi introdussero la coltivazione delle arance, dei carciofi, di nuovi tipi di vite, del mandorlo e del gelso, e costruirono una rete di canali per irrigare i campi.
I NORMANNI
Dopo il dominio arabo, che terminò nella seconda metà dell'XI secolo, in Sicilia iniziò la dominazione normanna.
I Normanni, che provenivano dall'Europa del nord, mantennero stabile la situazione economica dell'isola, diffusero la religione cristiana e abbellirono le città di numerose opere d'arte, come cattedrali e castelli.
FEUDI E LATIFONDI
Fino al XVI secolo in Sicilia si susseguirono diverse altre dominazioni: quella degli Svevi, che provenivano dalla Germania, degli Angioini , che provenivano dalla Francia, degli Aragonesi, una nobile e potente famiglia spagnola. Durante questo periodo la regione venne divisa in feudi, grandi territori che i diversi sovrani affidavano ai loro uomini di fiducia, principi e baroni. L'economia di questi "mini-stati" si basava sui latifondi, appezzamenti di terra così grandi che non potevano essere sfruttati nella maniera più completa. Per questo l'economia della regione entrò in una lunga e profonda crisi, tanto che la scarsa produzione agricola non bastava a sostenere la popolazione né poteva alimentare il commercio.
I BORBONI
Nel 1734 si instaurò il regno dei Borboni, i quali crearono un grande dominio nell'Italia meridionale che venne riunita sotto il nome di Regno delle Due Sicilie. In questi anni Palermo crebbe molto, sia dal punto di vista economico sia da quello politico, tanto che divenne importante quasi quanto Napoli, la capitale del Regno. Verso la metà del XIX secolo la penisola italiana, divisa in una miriade di stati, era ormai pronta a essere unita in un solo stato. Il compito di procedere a questa unificazione fu assunto da Giuseppe Garibaldi che, a capo di una spedizione di circa mille volontari, l'11 maggio del 1860 sbarcò a Marsala, per iniziare a liberare i territori del sud dai Borboni. Il risultato di questa impresa fu la nascita del Regno d'Italia.
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