Province Regione Piemonte: Informazioni turistiche delle principali città e delle province della Regione Piemonte

Province Regione Piemonte: Informazioni turistiche delle principali città e delle province della Regione Piemonte

Piemonte: Province


TORINOTORINO

(909.538 abitanti) sorge sulla riva sinistra del Po, nel punto di confluenza dei fiumi Stura di Lanzo, Dora Riparia e Sangone, in una posizione geografica privilegiata, al centro delle vie di comunicazione che scendono dai valichi alpini. È una città elegante, dalla pianta regolare, con strade ampie e lunghi viali che s'incrociano a scacchiera, ricca di nobili palazzi che testimoniano il passato glorioso di una città che ha vissuto una storia molto intensa. Torino è uno dei centri industriali, commerciali e culturali più prestigiosi d'Italia. Attualmente l'asse portante della produttività torinese è rappresentato dal settore automobilistico, ma sono di grande importanza anche i grossi complessi industriali nell'ambito della produzione alimentare, dell'editoria, del settore chimico e della gomma, lì commercio è favorito dalla presenza di una rete di vie di comunicazione che hanno contribuito ad affermare la posizione primaria del capoluogo sul mercato. Purtroppo il grande e caotico sviluppo della sua periferia ha causato l'insorgere di diversi problemi sociali. Dal punto di vista culturale, la città ha un'attività intensa grazie ai musei (Egizio, Armeria Reale), alle biblioteche (Biblioteca Nazionale, Archivio di Stato), alle pinacoteche (Galleria d'Arte Moderna, Galleria Sabaudia) e all'allestimento di numerose manifestazioni culturali, tra cui la Fiera del libro.

ALESSANDRIAALESSANDRIA

(94.191 abitanti) è situata in un territorio pianeggiante compreso tra i fiumi Tanaro e Bormida, al centro di una rete viaria che la collega con la Liguria. La città ebbe in passato una grande importanza militare, infatti fu fondata agli inizi del XII secolo dalla Lega Lombarda per offrire un baluardo contro la violenza conquistatrice di Federico Barbarossa di Svevia. Dai piemontesi viene chiamata "Alessandria della paglia" perché, come narra la leggenda, durante uno degli scontri Barbarossa bruciò la città; i suoi abitanti, però, non si arresero e, per resistere, coprirono le loro case con tetti di paglia riuscendo a vincere la battaglia. Alessandria si trova al centro del Monferrato, in una zona ricca di vigneti e la sua economia si basa sulla produzione di uva, frumento, ortaggi e barbabietole da zucchero. Molto diffuso è l'allevamento dei bovini; notevole sviluppo hanno l'industria alimentare, con salumifici, pastifici, distillerie, zuccherifici e l'industria enologica che produce vini pregiati come il Barbera. Non mancano le industrie tessili, dell'abbigliamento, del legno, della carta, metallurgiche, meccaniche, chimiche per la produzione di concimi e fertilizzanti.

ASTIASTI

(75.910 abitanti) è una città molto antica, fondata dai Liguri - Celti, in epoca preistorica. Ai tempi della dominazione romana era chiamata Hasta; del periodo romano la città conserva la struttura stradale del centro. Quando divenne "libero comune", fu una delle città più ricche e importanti del Piemonte. Del suo glorioso passato Asti conserva il carattere fiero dei suoi abitanti e numerosi monumenti del centro storico. Il cuore della città è il corso Alfieri, che si apre nella piazza omonima, contornata di portici. Il settecentesco Palazzo Comunale era l'antica sede del glorioso comune di Asti; la Collegiata di San Secondo, in stile gotico, risa le al XII secolo. La cattedrale, dedicata a San Secondo, patrono della città, è uno dei più famosi monumenti gotici del Piemonte. Fu eretta tra il 1309 e il 1354. Il campanile, in stile romanico, è del 1266.

BIELLABIELLA

(45.845 abitanti) si trova ai piedi delle Prealpi e all'estremità della valle dove scorre il torrente Cervo. Si è sviluppata in due nuclei: Biella Piazza è la parte più antica di origine medievale, e sorge su una collina di modeste dimensioni; Biella Piano, invece, è la parte moderna e si è sviluppata in un grande terrazzamento di origine fluviale formato dai detriti portati dai fiume. La città è un attivo centro commerciale e industriale che detiene il primato nel settore dell'industria tessile e in particolare in quello della produzione e della lavorazione della lana. Tale primato vanta origini molto antiche che si riallacciano all'epoca medievale quando il biellese era terra di pastori che incominciarono a filare e a tessere per potersi difendere dal freddo invernale. Anche oggi l'industria laniera occupa un posto di primo piano. Seguono le industrie conciarie, alimentari, meccaniche, del legno, dell'abbigliamento e delle materie plastiche.

CUNEOCUNEO

L'origine di (55.464 abitanti) risale al Medioevo, quando gli abitanti di quella zona, oppressi dal malgoverno dei loro signori, andarono a rifugiarsi sulla cima di un monte a forma di cuneo, cioè triangolare. La città, capoluogo della provincia più estesa del Piemonte, sorge alla confluenza del torrente Gesso con il fiume Stura di Demonte. Nella parte sud-occidentale del suo territorio si innalza l'arco delle Alpi Marittime, in quella orientale le colline delle Langhe e tra questi sistemi montuosi si estende la pianura cuneese, l'inizio sud -occidentale di quella che prenderà poi il nome di Pianura Padana. La struttura del centro storico è regolare, con vie che s'intersecano perpendicolarmente e sono affiancate da numerosi portici. Per la sua posizione geografica, la città offre ai visitatori panorami che spazi ano dalle montagne alla pianura, alle colline. L'attività economica, un tempo prevalentemente agricola, è oggi rivolta allo sfruttamento minerario (cave di marmo, di onice, di travertino) e alla produzione industriale (concia del cuoio e delle pelli, mulini, salumifici, pastifici, dolcifici, trasformazione dei minerali non metalli, stabilimenti chimici) che è agevolata dalla ricchezza d'acqua a disposizione.

NOVARANOVARA

( 104.363 abitanti) è situata sopra una bassa collina della Pianura Padana, al centro di un territorio compreso tra il fiume Sesia e il Ticino, entrambi affluenti del Po. A differenza del vercellese, qui la risicoltura, anche se è molto diffusa, non rappresenta la principale risorsa economica; l'attività produttiva è infatti più diversificata. Nel settore agricolo prevalgono le coltivazioni della vite, dei cereali e delle patate; nell'allevamento del bestiame sono importanti i bovini; nel settore industriale prosperano grandi e medie imprese molto apprezzate anche all'estero, come gli stabilimenti metalmeccanici, grafico-editoriali, tessili, chimici, elettrotecnici, alimentari, dell'abbigliamento, dei giocattoli. Il commercio si rivolge soprattutto verso la Lombardia, in particolare verso Milano, dove lavorano molti "pendolari", persone che non abitano nel luogo di lavoro e lo raggiungono ogni mattina, per poi ritornare a casa la sera.

VERBANIAVERBANIA

(31.157 abitanti) si è formata nel 1939, dall'unione di due centri appartenenti alla provincia di Novara: Intra e Pallanza, Intra è situata sulla riva occidentale del Lago Maggiore, in un territorio compreso tra le foci del torrente San Bernardino e del torrente San Giovanni. È un rinomato centro turistico per la bellezza del suo ambiente naturale e le possibilità di navigazione che il lago offre ai suoi visitatori, Sul suo territorio prosperano industrie tessili, alimentari e cartarie, Anche Pallanza, sede del Comune di Verbania, è una stazione balneare importante, situata sulla riva occidentale del Lago Maggiore, proprio di fronte alle Isole Borromee che affiorano dalle acque del lago. Verbania trae il suo nome da Verbano, uno dei nomi del Lago Maggiore.

VERCELLIVERCELLI

(46.967 abitanti) è situata nella Pianura Padana, sulla riva destra del fiume Sesia. Occupa una buona posizione geografica, poiché si trova nel cuore di una rete viaria molto frequentata. Nel vercellese la coltivazione del riso viene praticata da aziende altamente specializzate e costituisce la risorsa più importante e redditizia della zona. Questo cereale per crescere ha bisogno di essere sommerso dall'acqua, fatta affluire e defluire tramite particolari accorgimenti tecnici. Per tale motivo il vercellese ha meritato il titolo di "palude artificiale". Oltre a rappresentare il principale mercato del riso in Italia e in Europa, la città è ricca di industrie che operano nei settori alimentare, chimico, tessile, cartario, musicale, dell'argenteria, del legno, e della produzione di macchine agricole.

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